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Milano. Nel 2019 ricorrono i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e Milano, la città in cui egli visse più a lungo (dal 1482 al 1500, sotto Ludovico il Moro, e dal 1508 al 1513 sotto i francesi) dal maggio prossimo al gennaio 2020 gli dedica il palinsesto «Milano e Leonardo», ricco di mostre e appuntamenti culturali.

Uno degli appuntamenti sarà la riapertura, il 2 maggio, della «Sala delle Asse» nel Castello Sforzesco, nella quale il grande maestro toscano iniziò senza mai terminarla la decorazione del soffitto in cui sono rappresentati 16 alberi di gelso. La sala è tutt’ora in fase di restauro e verrà riaperta parzialmente per poter ammirare l’opera.

Al Castello si terranno anche due mostre:

  • nella Cappella Ducale, «Leonardo e la Sala delle Asse tra Natura, Arte e Scienza» (maggio-agosto), con disegni di mano di Leonardo, dei leonardeschi e di artisti coevi
  • Nella Sala delle Armi Inoltre, ci sarà una mostra multimediale che illustrerà la Milano del tardo Quattrocento.

Due anche le mostre a Palazzo Reale:

  • da marzo a giugno «Il meraviglioso mondo della natura prima e dopo Leonardo», con prestiti anche dal Museo di Storia Naturale, 
  • da ottobre al gennaio successivo, poi, «“La Cena di Leonardo per Francesco I”: un capolavoro in seta e argento» esporrà l’arazzo (mai uscito dai Musei Vaticani), tessuto su disegno attribuito al Bramantino, voluto nel 1505-10 da Luisa di Savoia e Francesco, duca d’Angoulême (poi Francesco I di Francia, il sovrano che avrebbe ospitato Leonardo alla fine della sua vita). Si tratta di una delle copie più antiche della «Cena» vinciana, già allora un autentico mito nell’intera Europa.

Proprio nel Cenacolo di Santa Maria delle Grazie, di fronte al capolavoro di Leonardo, da ottobre 2018 a gennaio 2019 saranno esposti nella mostra «Leonardo da Vinci: prime idee per l’Ultima Cena» alcuni disegni, documenti del lungo processo creativo di Leonardo e degli allievi.

Nella Veneranda Biblioteca Ambrosiana, scrigno di tesori di Leonardo, da dicembre andranno in scena quattro mostre costruite principalmente con i fogli del «Codice Atlantico», qui conservato.

Dall’autunno, a Palazzo Litta sarà la volta di «La corte del gran maestro. Leonardo da Vinci, Charles d’Amboise e il quartiere di Porta Vercellina», omaggio alla figura del governatore di Milano, al tempo della dominazione francese.

Alla Fondazione Stelline, da aprile a giugno, la rassegna «L’Ultima Cena dopo Leonardo» mostrerà l’influsso su artisti internazionali di oggi (come Anish Kapoor, Nicola Samorì, Wang Guangyi, Yue Minjun, Zhang Huan).

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, intitolato proprio a Leonardo da Vinci, già lo scorso luglio ha inaugurato, in collaborazione con la Pinacoteca di Brera la mostra «Leonardo da Vinci Parade», inedito dialogo tra i modelli delle macchine vinciane e gli affreschi di pittori lombardi del Cinquecento.

Un convegno internazionale e spettacoli teatrali completeranno questo splendido programma fortemente voluto dal Comune di Milano e dalla regione Lombardia.

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